Collarmele

Situato alle porte del Parco Regionale del Sirente Velino, Collarmele sorge in un contesto di grande interesse paesaggistico.

La sua localizzazione sull'antica arteria consolare tiburtina ha reso il centro di rilevanza strategica fin dal periodo romano, quando era noto con il toponimo di Cerfennia, come appare dalla celebre Tabula Peutingeriana. La formazione del paese odierno prese il via dall'accentramento di ville e casali del territorio circostante, processo conclusosi presumibilmente nella seconda metà del XV secolo, in parallelo agli altri centri fortificati della Marsica. Il centro storico, semidistrutto dal terremoto del 1915, conserva ancora oggi elementi di pregio del patrimonio storico-architettonico dell'antico abitato. Su tutte, la torre trecentesca commissionata dai Conti di Celano - inscritta in un più articolato sistema di fortificazioni marsicane - e la chiesa della Madonna delle Grazie, che con i suoi affreschi e la facciata in maioliche policrome rappresenta uno dei più iconici edifici religiosi rinascimentali del territorio abruzzese.

La prossimità del versante meridionale del Sirente rende il centro abitato un'ideale meta per gli escursionisti, che hanno la possibilità di incamminarsi verso un nutrito numero di vette sino ai 2000 metri d'altezza, guidati dalla segnaletica ufficiale del parco. Per gli amanti della mountain bike, le strade campestri gravitanti attorno all'abitato costituiscono un suggestivo circuito già noto agli appassionati della disciplina provenienti da tutta la penisola per il celebre appuntamento annuale del "Sentiero dei Lupi". Dal 2021, il paese promuove l'organizzazione del "Festival dei giovani dell'Appennino", prossimo alla terza edizione del 2023, che si pone l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dello spopolamento dei paesi attraverso l'incontro annuale di delegazioni giovanili provenienti da tutta Italia in Piazza dell'Orologio.

Situato alle porte del Parco Regionale del Sirente Velino, Collarmele sorge in un contesto di grande interesse paesaggistico.

La sua localizzazione sull'antica arteria consolare tiburtina ha reso il centro di rilevanza strategica fin dal periodo romano, quando era noto con il toponimo di Cerfennia, come appare dalla celebre Tabula Peutingeriana. La formazione del paese odierno prese il via dall'accentramento di ville e casali del territorio circostante, processo conclusosi presumibilmente nella seconda metà del XV secolo, in parallelo agli altri centri fortificati della Marsica. Il centro storico, semidistrutto dal terremoto del 1915, conserva ancora oggi elementi di pregio del patrimonio storico-architettonico dell'antico abitato. Su tutte, la torre trecentesca commissionata dai Conti di Celano - inscritta in un più articolato sistema di fortificazioni marsicane - e la chiesa della Madonna delle Grazie, che con i suoi affreschi e la facciata in maioliche policrome rappresenta uno dei più iconici edifici religiosi rinascimentali del territorio abruzzese.

La prossimità del versante meridionale del Sirente rende il centro abitato un'ideale meta per gli escursionisti, che hanno la possibilità di incamminarsi verso un nutrito numero di vette sino ai 2000 metri d'altezza, guidati dalla segnaletica ufficiale del parco. Per gli amanti della mountain bike, le strade campestri gravitanti attorno all'abitato costituiscono un suggestivo circuito già noto agli appassionati della disciplina provenienti da tutta la penisola per il celebre appuntamento annuale del "Sentiero dei Lupi". Dal 2021, il paese promuove l'organizzazione del "Festival dei giovani dell'Appennino", prossimo alla terza edizione del 2023, che si pone l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dello spopolamento dei paesi attraverso l'incontro annuale di delegazioni giovanili provenienti da tutta Italia in Piazza dell'Orologio.

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