Acquaviva Picena

Menzionata tra le più importanti rocche della regione, la Fortezza costituisce il monumento più rappresentativo e la principale attrattiva turistica del paese.

Probabilmente ideata sul primo affermarsi della potenza della Famiglia degli Acquaviva, fu completata intorno al 1300.Giovan Francesco Azzolino, in seguito della distruzione operata dai Fermani nel 1447 si occupò della ricostruzione, a cui sembra essersi interessato il grande architetto fiorentino Baccio Pontelli, autore della Rocca di Senigallia, delle fortezze di Offida, di Jesi e di Osimo.

Esemplare importante di fortificazione, presenta una pianta a quadrilatero irregolare, che racchiude un’ampia corte centrale con pozzo, con i vertici rafforzati da torrioni.

Il torrione più alto, il Mastio, di forma cilindrica è alto circa 22 m e presenta una scarpata fortemente accentuata.
L’interno è occupato da due vani voltati tra loro collegati da una scala in muratura.
Davvero suggestivo è lo spettacolo paesaggistico che si apre allo sguardo del visitatore dalla sommità del Mastio, che permette di scorgere per un ampio orizzonte il mare, i colli circostanti e le imponenti vette del Gran Sasso e della Maiella.

Il torrione da cui si aprono feritoie per bocche da fuoco, posto in diagonale rispetto al Mastio, è di pianta pentagonale e presenta all’interno due vani sovrapposti aperti sulla corte.
Le altre due torri, rispettivamente di pianta pentagonale e quadrata, erano destinate ad armi leggere quali colubrine ed archibugi.

Nella parte alta, percorribile attraverso camminamenti, la struttura difensiva poggia su eleganti beccatelli.Nello spessore della muraglia è ricavato un corridoio con piccoli appostamenti a casamatta ed una porta all’uscita della cortina.

L’intero complesso restaurato alla fine dell’Ottocento dal noto architetto marchigiano Giuseppe Sacconi, autore del Vittoriale a Roma, e di recente ristrutturato, sembra accennare ai principi di Leonardo e preludere ai baluardi del secolo XVI.

La rocca ospita oggi il Museo Archeologico “La fortezza nel tempo”.

Menzionata tra le più importanti rocche della regione, la Fortezza costituisce il monumento più rappresentativo e la principale attrattiva turistica del paese.

Probabilmente ideata sul primo affermarsi della potenza della Famiglia degli Acquaviva, fu completata intorno al 1300.Giovan Francesco Azzolino, in seguito della distruzione operata dai Fermani nel 1447 si occupò della ricostruzione, a cui sembra essersi interessato il grande architetto fiorentino Baccio Pontelli, autore della Rocca di Senigallia, delle fortezze di Offida, di Jesi e di Osimo.

Esemplare importante di fortificazione, presenta una pianta a quadrilatero irregolare, che racchiude un’ampia corte centrale con pozzo, con i vertici rafforzati da torrioni.

Il torrione più alto, il Mastio, di forma cilindrica è alto circa 22 m e presenta una scarpata fortemente accentuata.
L’interno è occupato da due vani voltati tra loro collegati da una scala in muratura.
Davvero suggestivo è lo spettacolo paesaggistico che si apre allo sguardo del visitatore dalla sommità del Mastio, che permette di scorgere per un ampio orizzonte il mare, i colli circostanti e le imponenti vette del Gran Sasso e della Maiella.

Il torrione da cui si aprono feritoie per bocche da fuoco, posto in diagonale rispetto al Mastio, è di pianta pentagonale e presenta all’interno due vani sovrapposti aperti sulla corte.
Le altre due torri, rispettivamente di pianta pentagonale e quadrata, erano destinate ad armi leggere quali colubrine ed archibugi.

Nella parte alta, percorribile attraverso camminamenti, la struttura difensiva poggia su eleganti beccatelli.Nello spessore della muraglia è ricavato un corridoio con piccoli appostamenti a casamatta ed una porta all’uscita della cortina.

L’intero complesso restaurato alla fine dell’Ottocento dal noto architetto marchigiano Giuseppe Sacconi, autore del Vittoriale a Roma, e di recente ristrutturato, sembra accennare ai principi di Leonardo e preludere ai baluardi del secolo XVI.

La rocca ospita oggi il Museo Archeologico “La fortezza nel tempo”.

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