Paduli

Paduli, il cui nome deriva probabilmente da Batulo, menzionato dal poeta Silvio Italico nel poema “De bello punico”, è situato sulla cima di uno sperone tra la valle del fiume Calore e quella del Tammaro; è un attivo centro agricolo ed è conosciuto soprattutto per la produzione di ottimo olio.

Per la sua posizione geografica, ha avuto sempre una importanza strategica nel corso della storia, essendo passaggio obbligato sia per il commercio sia per le imprese belliche in quanto consentiva di raggiungere in breve tempo la Puglia.

In epoca romana, nel suo territorio e precisamente sull’antica via Consolare Egnazia che da Benevento per la valle del Tammaro andava ad Aecae (Troia), fu individuato il sito del Forum Novum (mercato pubblico) forse una stazione di fermata per il cambio di vettura (mutatio) negli Itinerari Romani.

Nel 1137 Ruggero il Normanno si rifugiò in Paduli per resistere all’assedio posto dal conte Rainulfo; dopo l’epoca sveva, passò sotto il controllo della contea di Ariano. Gli Angioini, nel XIV sec., impedirono al governo pontificio di entrarne in possesso, divenendo poi possedimento di Alfonso d’Aragona.

Fu feudo dei Carbone, dei Caracciolo e della famiglia Coscia, che nel 1727 costruì il palazzo feudale, oggi sede del Comune.

Il primitivo borgo di Paduli è quasi tutto abbandonato sia a causa dei danni causati dagli eventi tellurici del 1456, del 1688 e poi del 1980, sia a causa di una emigrazione continua.

Da vedere sicuramente è la chiesa di S. Bartolomeo, l’edificio di culto più importante del paese, risalente agli inizi del XVIII secolo che presenta una facciata particolare, residuo di una chiesa romanica precedente, con due lastre di calcare con bassorilievi di epoca romana; la chiesa di S. Giovanni, ad una navata interna, con una splendida facciata in stile romanico; la chiesa di S. Rocco, un piccolo edificio di culto ad una sola navata con una facciata molto elegante; la chiesa della Madonna di Lourdes, costruzione di architettura moderna, che conserva la statua lignea della Madonna, venerata dei padulesi nel mese di giugno.

Infine, sulle rovine di un maniero medievale, sorge Palazzo Coscia, una residenza campestre fortificata costruita appunto dai nobili Coscia e di cui oggi resta intatto solo il primo livello.

E’ interessante fare un’escursione a Paduli per la presenza di frantoi che producono l’ottimo olio certificato DOP. Un pranzo a base di pasta fatta in casa con ragù, arrosti alla brace con contorno d’insalata condita dall’eccellente olio, allieterà sicuramente la giornata del turista in visita alla cittadina.

Un’occasione per la visita è data dal Carnevale, che ogni anno viene festeggiato il martedì grasso. Carri allegorici, maschere, canti, balli, spettacoli, gastronomia e musica allieteranno il visitatore.

Paduli, il cui nome deriva probabilmente da Batulo, menzionato dal poeta Silvio Italico nel poema “De bello punico”, è situato sulla cima di uno sperone tra la valle del fiume Calore e quella del Tammaro; è un attivo centro agricolo ed è conosciuto soprattutto per la produzione di ottimo olio.

Per la sua posizione geografica, ha avuto sempre una importanza strategica nel corso della storia, essendo passaggio obbligato sia per il commercio sia per le imprese belliche in quanto consentiva di raggiungere in breve tempo la Puglia.

In epoca romana, nel suo territorio e precisamente sull’antica via Consolare Egnazia che da Benevento per la valle del Tammaro andava ad Aecae (Troia), fu individuato il sito del Forum Novum (mercato pubblico) forse una stazione di fermata per il cambio di vettura (mutatio) negli Itinerari Romani.

Nel 1137 Ruggero il Normanno si rifugiò in Paduli per resistere all’assedio posto dal conte Rainulfo; dopo l’epoca sveva, passò sotto il controllo della contea di Ariano. Gli Angioini, nel XIV sec., impedirono al governo pontificio di entrarne in possesso, divenendo poi possedimento di Alfonso d’Aragona.

Fu feudo dei Carbone, dei Caracciolo e della famiglia Coscia, che nel 1727 costruì il palazzo feudale, oggi sede del Comune.

Il primitivo borgo di Paduli è quasi tutto abbandonato sia a causa dei danni causati dagli eventi tellurici del 1456, del 1688 e poi del 1980, sia a causa di una emigrazione continua.

Da vedere sicuramente è la chiesa di S. Bartolomeo, l’edificio di culto più importante del paese, risalente agli inizi del XVIII secolo che presenta una facciata particolare, residuo di una chiesa romanica precedente, con due lastre di calcare con bassorilievi di epoca romana; la chiesa di S. Giovanni, ad una navata interna, con una splendida facciata in stile romanico; la chiesa di S. Rocco, un piccolo edificio di culto ad una sola navata con una facciata molto elegante; la chiesa della Madonna di Lourdes, costruzione di architettura moderna, che conserva la statua lignea della Madonna, venerata dei padulesi nel mese di giugno.

Infine, sulle rovine di un maniero medievale, sorge Palazzo Coscia, una residenza campestre fortificata costruita appunto dai nobili Coscia e di cui oggi resta intatto solo il primo livello.

E’ interessante fare un’escursione a Paduli per la presenza di frantoi che producono l’ottimo olio certificato DOP. Un pranzo a base di pasta fatta in casa con ragù, arrosti alla brace con contorno d’insalata condita dall’eccellente olio, allieterà sicuramente la giornata del turista in visita alla cittadina.

Un’occasione per la visita è data dal Carnevale, che ogni anno viene festeggiato il martedì grasso. Carri allegorici, maschere, canti, balli, spettacoli, gastronomia e musica allieteranno il visitatore.

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