Cuccaro Vetere

Cuccaro Vetere conserva ancora l’aspetto di una fortificazione Medioevale, arroccata com’è sul cocuzzolo di una collina che fa da guardia alla valle del Lambro, a 629 metri sul livello del mare: ne costituiscono una testimonianza i ruderi della cinta muraria e quelli del Castello, costruito intorno al 1200. Questo piccolo e caratteristico borgo, situato nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, un tempo rientrava tra le quattro “ Terre normanne ” che costituivano la Baronia di Novi, poi fu suffeudo e feudo autonomo. Capoluogo dello Stato omonimo, oltre a Cuccaro e al congiunto casale di Laureto, fino al 1404 comprendeva Abatemarco, Castinatelli, Eremiti, Butani, Massiccelle, Montano, S. Mauro la Bruca e S. Nazario.
Il toponimo Cuccaro è di derivazione greca e significa “cucuzzolo”, mentre Vetere deriva dal latino e significa “antico”. Il nome fa pensare alla sua strategica posizione che, in tempi remoti, ne fece un rifugio ideale e uno dei principali punti di riferimento per la difesa della greca Elea.
Si ricorda che Cuccaro fu dato al fuoco per ben sette volte e che, all’atto dell’incendio, non si notavano strade ma solo vie mulattiere. Il paese ha subito sia l’invasione barbarica sia diverse epidemie, ed è stato più volte distrutto nel corso dei secoli e, ogni volta, ricostruito grazie alla tenacia dei suoi abitanti.
Cuccaro vanta l’esistenza di un museo, unico nel suo genere, il “Museo Itinerante della civiltà contadina”, dove è possibile reperire testimonianze estremamente importanti sui luoghi e sulla storia locale.
Il paese di Cuccaro è l’ideale per chi voglia trascorrere qualche giorno in pieno relax, potendo disporre di luoghi meravigliosi e di una splendida vista panoramica dell’intera vallata, fino al golfo di Palinuro, il cui faro è ben visibile, soprattutto nelle sere d’estate. Il visitatore rimarrà piacevolmente colpito anche dall’ospitalità dei suoi abitanti e dalla genuinità di alcuni piatti tipici, come quelli a base di castagne; infatti, si ricorda che a Cuccaro la castagna ha caratterizzato, sin dall’antichità, l’economia del luogo rendendolo noto in tutta la regione.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

Cuccaro Vetere conserva ancora l’aspetto di una fortificazione Medioevale, arroccata com’è sul cocuzzolo di una collina che fa da guardia alla valle del Lambro, a 629 metri sul livello del mare: ne costituiscono una testimonianza i ruderi della cinta muraria e quelli del Castello, costruito intorno al 1200. Questo piccolo e caratteristico borgo, situato nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, un tempo rientrava tra le quattro “ Terre normanne ” che costituivano la Baronia di Novi, poi fu suffeudo e feudo autonomo. Capoluogo dello Stato omonimo, oltre a Cuccaro e al congiunto casale di Laureto, fino al 1404 comprendeva Abatemarco, Castinatelli, Eremiti, Butani, Massiccelle, Montano, S. Mauro la Bruca e S. Nazario.
Il toponimo Cuccaro è di derivazione greca e significa “cucuzzolo”, mentre Vetere deriva dal latino e significa “antico”. Il nome fa pensare alla sua strategica posizione che, in tempi remoti, ne fece un rifugio ideale e uno dei principali punti di riferimento per la difesa della greca Elea.
Si ricorda che Cuccaro fu dato al fuoco per ben sette volte e che, all’atto dell’incendio, non si notavano strade ma solo vie mulattiere. Il paese ha subito sia l’invasione barbarica sia diverse epidemie, ed è stato più volte distrutto nel corso dei secoli e, ogni volta, ricostruito grazie alla tenacia dei suoi abitanti.
Cuccaro vanta l’esistenza di un museo, unico nel suo genere, il “Museo Itinerante della civiltà contadina”, dove è possibile reperire testimonianze estremamente importanti sui luoghi e sulla storia locale.
Il paese di Cuccaro è l’ideale per chi voglia trascorrere qualche giorno in pieno relax, potendo disporre di luoghi meravigliosi e di una splendida vista panoramica dell’intera vallata, fino al golfo di Palinuro, il cui faro è ben visibile, soprattutto nelle sere d’estate. Il visitatore rimarrà piacevolmente colpito anche dall’ospitalità dei suoi abitanti e dalla genuinità di alcuni piatti tipici, come quelli a base di castagne; infatti, si ricorda che a Cuccaro la castagna ha caratterizzato, sin dall’antichità, l’economia del luogo rendendolo noto in tutta la regione.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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