Monte Rinaldo

Monte Rinaldo è un caratteristico borgo situato nelle colline Marchigiane, all'interno della provincia di Fermo.
Dal suo Belvedere è possibile ammirare il Mare Adriatico da un lato e i Monti Sibillini dall'altro e contemporaneamente godersi la vista sulla campagna circostante.

Il centro storico, dove sono situati Palazzo Giustiniani e la Torre Civica di Monte Rinaldo, sorge su un contrafforte a 485 mt s.l.m. e la sua storia affonda le proprie radici nel periodo romano, la cui testimonianza può essere identificata nel grandioso tempio venuto alla luce nel suo territorio in località “La Cuma” verso la fine degli anni '50, unitamente alle tante tracce di ville romane.

Il santuario romano de La Cuma di Monte Rinaldo è stato costruito a partire dalla metà del II secolo a.C. e ha conosciuto poi varie fasi edilizie fino all’abbandono definitivo nella prima metà del I secolo d.C.
Si tratta di un luogo di culto articolato in tre edifici principali disposti su una terrazza con al centro un tempio dedicato a Giove dalla pianta incerta ma che aveva certamente una decorazione con terrecotte architettoniche sul tetto e sculture in terracotta dipinta sul frontone, così come gli altri due edifici che hanno restituito significativi frammenti di terrecotte architettoniche, oggi visibili nel Museo Civico Archeologico situato nel Centro Storico del paese.

Alle spalle del tempio si trova un monumentale portico colonnato, con colonne in arenaria di ordine dorico sulla fronte e ionico-italico all’interno, databile al secondo quarto del II sec. a.C. chiuso da un muro in grossi blocchi squadrati di arenaria: esso aveva la doppia funzione di contenimento del pendio della collina e di fondale scenografico, in linea con le architetture ellenistiche che proprio in quel momento si diffondevano in tutto il Mediterraneo.

Nell'Area Archeologica "La Cuma" sono attive ancora oggi campagne di scavo, che anno dopo anno riportano in superficie nuove scoperte e rendono sempre più nitida la storia dei popoli che vissero nell'area nei secoli passati.

Il sito archeologico è un luogo molto importante, a disposizione per visite guidate e laboratori per tutte le scuole.
Offre interessanti spunti per la didattica e l’approfondimento sui temi dell’archeologia, della ricerca storica, della conoscenza e della valorizzazione del territorio, coinvolgendo i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado attraverso le seguenti proposte di laboratori pratici pensati allo scopo di educare i più giovani su queste tematiche.
I laboratori, che saranno svolti dalle operatrici museali operanti sul sito con la collaborazione e la consulenza scientifica di un archeologo professionista, vanno intesi come proposte di lavoro su specifiche tematiche e come percorsi didattici che verranno strutturati con i docenti di volta in volta, tenendo conto delle peculiarità e delle esigenze di ogni gruppo di lavoro.
A richiesta del docente di riferimento o del collegio docenti si possono sviluppare programmi di lavoro annuali sulle tematiche proposte o su tematiche affini.

Proseguendo con la storia, Monte Rinaldo, come altri Paesi, nella seconda metà del secolo XIII, dipendeva da Fermo ed a Fermo passò nel 1333 l’importante per l’epoca castello di Bucchiano, distrutto successivamente nel 1378 da Fucaporo, tiranno di Fermo.
Poiché le dispute e i conseguenti scontri armati venivano originati quasi sempre per questioni inerenti i confini, questi furono definitivamente stabiliti nel 1539 da Mario Favonio di Spoleto, uditore del Cardinale Carpi.

In seguito il paese vive le vicende degli altri Comuni della zona, con il dominio dello Stato Pontificio, l’invasione dei francesi e quella napoleonica, che lo destina a far parte del Dipartimento del Tronto, dipendente dal Cantone di S. Vittoria, fino alla restaurazione Pontificia ed alla proclamazione del Regno d’Italia di Vittorio Emanuele II nel 1861.

Monte Rinaldo è un caratteristico borgo situato nelle colline Marchigiane, all'interno della provincia di Fermo.
Dal suo Belvedere è possibile ammirare il Mare Adriatico da un lato e i Monti Sibillini dall'altro e contemporaneamente godersi la vista sulla campagna circostante.

Il centro storico, dove sono situati Palazzo Giustiniani e la Torre Civica di Monte Rinaldo, sorge su un contrafforte a 485 mt s.l.m. e la sua storia affonda le proprie radici nel periodo romano, la cui testimonianza può essere identificata nel grandioso tempio venuto alla luce nel suo territorio in località “La Cuma” verso la fine degli anni '50, unitamente alle tante tracce di ville romane.

Il santuario romano de La Cuma di Monte Rinaldo è stato costruito a partire dalla metà del II secolo a.C. e ha conosciuto poi varie fasi edilizie fino all’abbandono definitivo nella prima metà del I secolo d.C.
Si tratta di un luogo di culto articolato in tre edifici principali disposti su una terrazza con al centro un tempio dedicato a Giove dalla pianta incerta ma che aveva certamente una decorazione con terrecotte architettoniche sul tetto e sculture in terracotta dipinta sul frontone, così come gli altri due edifici che hanno restituito significativi frammenti di terrecotte architettoniche, oggi visibili nel Museo Civico Archeologico situato nel Centro Storico del paese.

Alle spalle del tempio si trova un monumentale portico colonnato, con colonne in arenaria di ordine dorico sulla fronte e ionico-italico all’interno, databile al secondo quarto del II sec. a.C. chiuso da un muro in grossi blocchi squadrati di arenaria: esso aveva la doppia funzione di contenimento del pendio della collina e di fondale scenografico, in linea con le architetture ellenistiche che proprio in quel momento si diffondevano in tutto il Mediterraneo.

Nell'Area Archeologica "La Cuma" sono attive ancora oggi campagne di scavo, che anno dopo anno riportano in superficie nuove scoperte e rendono sempre più nitida la storia dei popoli che vissero nell'area nei secoli passati.

Il sito archeologico è un luogo molto importante, a disposizione per visite guidate e laboratori per tutte le scuole.
Offre interessanti spunti per la didattica e l’approfondimento sui temi dell’archeologia, della ricerca storica, della conoscenza e della valorizzazione del territorio, coinvolgendo i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado attraverso le seguenti proposte di laboratori pratici pensati allo scopo di educare i più giovani su queste tematiche.
I laboratori, che saranno svolti dalle operatrici museali operanti sul sito con la collaborazione e la consulenza scientifica di un archeologo professionista, vanno intesi come proposte di lavoro su specifiche tematiche e come percorsi didattici che verranno strutturati con i docenti di volta in volta, tenendo conto delle peculiarità e delle esigenze di ogni gruppo di lavoro.
A richiesta del docente di riferimento o del collegio docenti si possono sviluppare programmi di lavoro annuali sulle tematiche proposte o su tematiche affini.

Proseguendo con la storia, Monte Rinaldo, come altri Paesi, nella seconda metà del secolo XIII, dipendeva da Fermo ed a Fermo passò nel 1333 l’importante per l’epoca castello di Bucchiano, distrutto successivamente nel 1378 da Fucaporo, tiranno di Fermo.
Poiché le dispute e i conseguenti scontri armati venivano originati quasi sempre per questioni inerenti i confini, questi furono definitivamente stabiliti nel 1539 da Mario Favonio di Spoleto, uditore del Cardinale Carpi.

In seguito il paese vive le vicende degli altri Comuni della zona, con il dominio dello Stato Pontificio, l’invasione dei francesi e quella napoleonica, che lo destina a far parte del Dipartimento del Tronto, dipendente dal Cantone di S. Vittoria, fino alla restaurazione Pontificia ed alla proclamazione del Regno d’Italia di Vittorio Emanuele II nel 1861.

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