Salerno
Nasce Linea d’Ombra
La prima edizione di Linea d’Ombra, con la dizione SalernoFilmFestival, si svolge a Salerno dal 25 al 28 gennaio del 1996.
La manifestazione, prodotta dal Comune di Salerno e dal Giffoni Film Festival, rappresenta la naturale evoluzione di una sezione interna al Giffoni Film Festival, “Padri e Figli”, che raccoglie l’eredità di una precedente sezione della stessa manifestazione, dal titolo “I problemi dei giovani nella cinematografia contemporanea”, curata da Domenico Meccoli.
Il progetto, voluto da Claudio Gubitosi e approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente Autonomo Giffoni Film Festival, è realizzato da Peppe D’Antonio, già vice-direttore artistico del Gff e da allora direttore artistico di Linea d’Ombra.
Nel definire le linee programmatiche dell’evento, D’Antonio scrive sul catalogo della manifestazione: “I film presentati in rassegna, tranne alcuni casi, sono lontani dall’apparire opere compiute, costruite dentro un universo formalizzato e chiuso di scelte linguistiche. Essi vivono di una gioiosa confusione dei codici”.
Nasce Linea d’Ombra
La prima edizione di Linea d’Ombra, con la dizione SalernoFilmFestival, si svolge a Salerno dal 25 al 28 gennaio del 1996.
La manifestazione, prodotta dal Comune di Salerno e dal Giffoni Film Festival, rappresenta la naturale evoluzione di una sezione interna al Giffoni Film Festival, “Padri e Figli”, che raccoglie l’eredità di una precedente sezione della stessa manifestazione, dal titolo “I problemi dei giovani nella cinematografia contemporanea”, curata da Domenico Meccoli.
Il progetto, voluto da Claudio Gubitosi e approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente Autonomo Giffoni Film Festival, è realizzato da Peppe D’Antonio, già vice-direttore artistico del Gff e da allora direttore artistico di Linea d’Ombra.
Nel definire le linee programmatiche dell’evento, D’Antonio scrive sul catalogo della manifestazione: “I film presentati in rassegna, tranne alcuni casi, sono lontani dall’apparire opere compiute, costruite dentro un universo formalizzato e chiuso di scelte linguistiche. Essi vivono di una gioiosa confusione dei codici”.